Categoria: Bellezza e Benessere
Succo di barbabietola: un bicchiere al giorno abbassa la pressione
Redazione BlogBenessere - Marzo 04, 2015
La alte concentrazioni di nitrati inorganici contenute nel tubero hanno un impatto positivo sui vasi sanguigni, migliorando la capacità di dilatarsi e riducendone la rigidità. Il consumo quotidiano abbassa di 4-8 mmHg la pressione Il merito è tutto dei nitrati inorganici, composti chimici che abbondano in barbabietole e altri vegetali a foglia come spinaci e verze: consumarne in grandi quantità ogni giorno può aiutare, nel tempo, a tenere sotto controllo la pressione arteriosa. Da anni si ipotizzano le proprietà anti-ipertensive del succo di barbabietola, uno inglese finanziato dalla British Heart Foundation ora ne conferma i benefici e fornisce anche le dosi: berne un bicchiere da 250 ml al giorno riduce la pressione di 4-8 mmHg. Un decremento che, quando l’ipertensione è contenuta, può riportare chi ne soffre a valori normali. I ricercatori della Queen Mary University di Londra hanno coinvolto 64 pazienti con ipertensione tra i 18 e gli 85 anni, sottoponendone la metà alla terapia ‘veggie’: dopo quattro settimane, nei soggetti che avevano assunto quotidianamente succo di barbabietola è stato osservato un miglioramento del 20 per cento nella capacità di dilatazione dei vasi sanguigni e una riduzione del 10 per cento della rigidità delle arterie. Un effetto, quello dei nitrati inorganici nel bicchiere, paragonabile a quello dei farmaci anti-ipertensivi, sottolinea il team britannico, e transitorio: dopo due settimane dal termine della terapia naturale i valori di pressione arteriosa nei pazienti si sono nuovamente impennati. Quella pubblicata sulla rivista Hypertension è una strategia per la tavola semplice, adottabile da chiunque e che va incontro alle esigenze anche di chi è maldisposto verso le terapie farmacologiche, commenta Amrita Ahluwalia che firma la ricerca. «Sappiamo che molte persone non amano l’idea di assumere farmaci per tutta la vita, soprattutto quando si sentono bene, e per questo motivo l’aderenza alla terapia può essere un punto critico». Per chi volesse aggiungere un po’ di nitrati inorganici ai piatti, i nutrizionisti ricordano di non bollire le verdure perchè queste molecole sono solubili in acqua: meglio arrostirle o cuocerle al vapore o, ancora meglio, consumarle crude o in frullati o centrifugati. CP
Il cioccolato? Un potentissimo anti età
Redazione BlogBenessere - Marzo 04, 2015
Rinunciare a sieri, unguenti e creme. E mangiarsi una bella tavoletta di cioccolato. Restando comunque giovani e magri, e con la pelle priva di qualunque imperfezione. Non è un sogno per super golosi, ma il risultato di uno studio condotto all’università britannica di Cambridge che ha portato a una scoperta prodigiosa: il cacao, opportunamente modificato, può trasformarsi in un potentissimo anti age. Non come ingrediente segreto di lozioni portentose. Ma come alimento, sotto forma di golosa barretta. Per arrivare a questo risultato, il gruppo di ricercatori ha introdotto nel cioccolato l’antiossidante che permette ai fenicotteri di mantenere rosa il colore delle piume. I risultati sono stati strabilianti: donne di 50-60 che lo hanno mangiato come ‘cavie’ hanno riportato indietro le lancette dei biomarcatori della pelle di trent’anni. Le volontarie hanno consumato queste speciali barrette – battezzate Esthechoc – una volta al giorno, per quattro settimane. L’eperimento è andato avanti fra il 2011 e il 2014 e al termine l’effetto è stato incredibile: le donne avevano meno infiammazioni nel sangue e una migliore circolazione cutanea. NON FA INGRASSARE Per ottenere risultati visibili basta mangiarne 7,5 grammi al giorno per tre settimane. Una barretta contiene solo 38 calorie ed è composta al 72% da cacao puro. Per questo non fa ingrassare ed è adatta anche per chi soffre di diabete. All’interno c’è un potente antiossidante e antifiammatorio, noto come astaxantina (il quantativo in 7,5 grammi è lo stesso che si trova in 300 grammi di salmone). Il cioccolato è inoltre arricchito da potenti estratti vegetali. Un mix miracoloso che combatte le infiammazioni. E questo, combinato con una migliore circolazione sanguigna, di fatto impedisce la formazione di nuove rughe, mentre distende quelle già presenti. PREZZO NON ALLA PORTATA DI TUTTI Lo sbarco del prodotto in alcuni negozi specializzati della Gran Bretagna è previsto per marzo 2015. La confezione contiene 21 barrette, per un trattamento completo di tre settimane. Il consumatore tipo, quello atteso dai ricercatori, è benestante, colto, elegante e particolarmente interessato al proprio aspetto fisico. E proprio per questo, almeno per il momento, le vendite non dovrebbero avvenire su larga scala. Visto anche che il prezzo, ancora top secret, non dovrebbe essere alla portata di tutti. L’ESPERTO: «NECESSARI STUDI CLINICI» Naturalmente non è oro tutto quello che luccica e alcuni esperti hanno già raccomandato di fare attenzione. Fra loro c’è Naveed Sattar, professore di Medicina metabolica all’università di Glasgow, che ha spiegato come siano necessari nuovi studi clinici per battezzare questo cioccolato come miracolo del XXI secolo.
Drink vitaminici: sono davvero efficaci?
Redazione BlogBenessere - Marzo 04, 2015
È una delle prime risorse a cui solitamente ricorriamo quando davanti a noi si prospetta una lunga giornata carica di impegni: i power-drink, cioè le bibite che «promettono» di schizzare al massimo il nostro livello di energie, d’attenzione, produttività e forza fisica. Eppure, secondo un nuovo studio, l’efficacia di questi drink è pari a zero. Lo sostengono gli scienziati dell’Università di Toronto, in Canada, i quali negano fermamente l’esistenza di un riscontro scientifico nelle qualità descritte dagli spot di tali drink. «I risultati del nostro studio suggeriscono che chi acquista queste bevande non ottiene alcun beneficio aggiunto, anche se le pubblicità del prodotto vantano il contrario», ha spiegato la ricercatrice Naomi Dachner. «Le sostanze nutritive di cui si parla sono spesso e volentieri correlate alla qualità della performance e al benessere emotivo di chi le consuma: una cosa che va ben oltre le fondamenta della scienza della nutrizione convenzionale». Il prodotto dichiara inoltre di migliorare il sistema immunitario e agire sull’organismo con le sue proprietà antiossidanti: anche questo smentito dai ricercatori. L’esperimento si è basato sull’osservazione di un gruppo di adulti e studenti, cioè la fascia della popolazione che più consuma queste bevande: gli scienziati sostengono che la maggior parte dei partecipanti possedeva già tutte le sostanze nutritive contenute nel power-drink grazie al consumo di altri cibi. Le vitamine, in particolare la B e la C, si trovano infatti nei più comuni alimenti consumati quotidianamente dagli adulti. La prossima volta che ci sentiamo giù di tono e abbiamo bisogno di una piccola «spinta», meglio affidarsi all’apporto di vitamine offerto da un frullato di frutta fatto in casa, o una semplice spremuta. In alternativa, potete prendere un integratore multivitaminico insieme ai pasti. L’intero articolo è stato pubblicato nella rivista scientifica Applied Physiology, Nutrition and Metabolism.
Sotto la lente del microscopio: le fibre
Redazione BlogBenessere - Marzo 04, 2015
Se teniamo alla linea e seguiamo un’alimentazione sana e controllata, avremmo senz’altro sentito parlare dell’importanza delle fibre. Note soprattutto per le loro proprietà digestive e nutrienti, queste sostanze sono in grado di proteggerci anche da una varietà di problemi cardiovascolari, sovrappeso e gravi malattie come il diabete. Ma non è tutto; vediamo cosa rivelano alcuni nuovi studi condotti all’Istituto di ricerca sul cancro di Shangai, in Cina. Nelle 17 differenti ricerche effettuate, è stato scelto un campione pari a circa un milione di persone, grazie ai quali i ricercatori hanno dimostrato che un apporto regolare di fibre abbassa il rischio di morte del 16%. Al momento, l’NHS (il sistema sanitario britannico) raccomanda un apporto pari a 18 grammi di fibre al giorno, ma ha recentemente divulgato che la maggior parte degli individui non raggiunge tali cifre. In alcuni casi può trattarsi di un deficit di circa 10 grammi, facilmente riparabile con l’aggiunta di due frutti al giorno e una colazione di cereali integrali. Le fibre si trovano anche in tanti altri cibi, e sono di due tipi: quello solubile e quello non solubile. Il primo si trova nella frutta, nell’avena, nella segale, nell’orzo e negli ortaggi a radice, e ha l’importante compito di regolarizzare il livello di colesterolo e combattere la stitichezza. Il secondo è invece quello per l’appunto non solubile, le cui sostanze nutritive giovano all’organismo arrivando fino allo stomaco senza essere disgregate. Si tratta del tipo di fibre che si trovano nel pane integrale, nei semi e nelle noci. Per aumentare l’apporto di fibre, cominciate ad integrare nella vostra dieta alcuni alimenti come la pannocchia, contenente da sola circa 6.3 grammi di fibre, le patate al forno da consumare con la buccia – una di medie dimensioni offre circa 3g, e una porzione di fagioli (7g circa). I risultati della ricerca sono stati pubblicati per intero nella rivista scientifica American Journal of Epidemiology.
Dimagrire con il sushi
Redazione BlogBenessere - Marzo 04, 2015
Makiko Sano, food writer del Regno Unito, gestisce un ristorante e un’azienda di catering, ha cucinato già tre volte a Buckingham Palace, e ha raccolto in un libro tutta la passione per il cibo della sua infanzia, ispirato dalle donne della sua famiglia. In linea con il sushi è un testo che rende accessibile agli europei la preparazione della cucina giapponese, in genere considerata impossibile da replicare a casa e, attraverso il sushi slim style, propone piatti semplici ma gustosi, leggeri ed energetici, aprendo la strada a una nuova concezione della cucina nipponica. SCOPRI COME DARE UNA SCOSSA AL METABOLISMO: CON I 9 CIBI BRUCIA GRASSI. LEGGI La perdita di una figlia per gravi allergie dalla nascita e l’autismo di un altro, hanno fatto si cheMaki, come è chiamata dagli amici, sviluppasse il senso della filosofia della tavola come veicolo di benessere e di buona salute. Enjoy the food, letteralmente «Goditi il cibo», è il messaggio che manda alle donne europee, perché vivano l’esperienza del nutrimento come un momento piacevole e di relax, senza lo stress di diete complicate e della mancanza di tempo. Perchè la dieta giapponese ci aiuta a perdere peso? «Le donne giapponesi pensano a quello che stanno mangiando, anche se un nostro mantra è “mangia quello che vuoi”. La nostra cucina è molto leggera, senza grassi e senza glutine, ma valgono per questo tipo di dieta le stesse regole che conoscete in Europa: assumere una colazione più ricca – per esempio la zuppa di miso al mattino è perfetta – un pranzo più leggero e una cena light, possibilmente senza bevande alcoliche». Nel tuo libro parli della collagen soup: di che cosa si tratta e perché dovremmo assumerla? «Lacollagen soup è una zuppa a base di collagene, che si consuma in Giappone già da qualche tempo. Il collagene è un elemento del nostro corpo, che con il passare degli anni diminuisce, per cui la pelle diventa più secca e aumentano le rughe. È molto facile da preparare: basta bollire del pollo e del salmone o cernia e consumarla almeno due o tre volte la settimana». ECCO COSA ORDINARE AL RISTORANTE GIAPPONESE (OLTRE IL SUSHI) : LEGGI Quali alimenti consigli per detossinarci? «La soia, la zuppa di miso, ricca di aminoacidi che aiutano a eliminare le tossine e contengono antiossidanti, e del succo di limone assunto al mattino con un po’ di acqua tiepida. Consiglio comunque di evitare i grassi e la cuocere gli alimenti a vapore». La proposta del cibo nipponico è molto varia, hosomaki, uramaki, nigiri, temaki e gunkan e sashimi: qual è il più salutare? «Sicuramente il sashimi: è quello più leggero e sano, ricco dei preziosi Omega 3, ottimi per la pelle e il cuore». Conosci la cucina italiana? Cosa ne pensi? «La conosco e la trovo ottima, mi piace tantissimo iltiramisù. Credo che una piccola quantità non possa far male, l’importante, come sempre, è non esagerare». Qual è il tuo consiglio di benessere per le donne occidentali «Nessuna persona può stare perennemente a dieta, il cibo è un piacere che come tale deve essere assaporato. Ma non si deve nemmeno mangiare troppo, perché non fa bene. Le nostre rughe vengono dall’interno e dal nostro malessere, il segreto è essere se stesse, con semplicità». I MIGLIORI RISTORANTI GIAPPONESI IN ITALIA CONSIGLIATI DAI GIAPPONESI: LEGGI
Escursioni con i bambini: 6 consigli per i trekking in famiglia
Redazione BlogBenessere - Marzo 04, 2015
Chi ama i trekking e le passeggiate nella natura non lascia a casa i propri bambini. Questo è pacifico. Tuttavia organizzare una o più giornate di escursione in compagnia dei più piccoli non è esattamente la stessa cosa di partire da soli o in compagnia di altri adulti: come organizzarsi con bambini che ancora non camminano? Quali sono le escursioni più adatte ai bambini? Come fare in modo che non si annoino durante il cammino? Rispondere a queste domande è il primo passo per evitare che i nostri figli vivano le gite nella natura come un obbligo, con tutte le conseguenze del caso, capricci compresi. Ecco allora alcuni semplici consigli per far davvero apprezzare le escursioni nella natura ai nostri bambini. L’ideale è cominciare a portarli con noi fin da piccolissimi, di modo che crescendo vivano le escursioni come una bella abitudine di famiglia. Ovviamente con bambini fino a 3 anni è indispensabile munirsi di specifici zaini porta bambini (come quelli che potete vedere in questa gallery): devono essere comodi tanto per loro quanto per noi, con spallaci regolabili, cintura in vita, qualche pratica tasca porta oggetti, magari la tendina che li ripara dal sole e materiali morbidi e di ottima qualità, visto che nello zaino capiterà anche che si addormentino. A partire dai 4 anni i bambini sono già in grado di camminare per qualche tratto, al ritmo di un paio di km massimo all’ora: sta a noi quindi scegliere percorsi adatti alle loro capacità, per lo più in piano o con pochissimo dislivello, informandoci preventivamente sulla tipologia di percorso che andremo a fare (qui trovate alcune indicazioni sui gradi di difficoltà dei sentieri escursionistici). Dai 7 o 8 anni i bambini possono già affrontare vere e proprie escursioni, anche di una decina abbondante di km, e il segreto è tutto nel riuscire a motivarli: qui i consigli per far amare la natura ai nostri figli. Per evitare che ci chiendano “Quando arriviamo? Quanto manca?” a ogni piè sospinto è molto utile trovare in anticipo qualcosa di interessante per loro nel fatto di camminare: - Il pic-nic alla fine della passeggiata: i bambini normalmente amano fare i pic-nic, soprattutto se li gratifichiamo con qualcosa di loro gradimento (e pazienza se non è il cibo più sano del mondo: le regole ci sono perché ci sono anche gli strappi alle regole). In ogni caso, è bene non dimenticare di fare di tanto in tanto qualche breve pausa per bere, mangiare e riposarsi un poco: qui i consigli per organizzare un bel pic-nic. - Laghi, ruscelli e cascate: i bambini normalmente amano giocare con l’acqua, e il miraggio di laghetto di montagna a loro disposizione per costruire dighe, lanciare sassi e far galleggiare ramoscelli è un ottimo propellente per il loro entusiasmo. - Castelli, grotte, villaggi e rifugi: storie e leggende appassionano sempre i bambini, soprattutto se possono vedere con i loro occhi i luoghi in cui si sarebbero svolte. Basta documentarsi un poco in anticipo, e raccontarle loro durante il cammino con la promessa di portarli a visitare i teatri di quelle gesta. - Gli animali e la natura: il fascino di vedere da vicino gli animali nel loro habitat naturale è sempre fonte di entusiasmo da parte dei ragazzi. Certo, non è così semplice incontrarli sul proprio cammino, e tuttavia sono sempre più diffusi gli itinerari specifici alla scoperta della flora e della fauna: percorrerli con i ragazzi è anche un modo per insegnar loro il rispetto della natura, a riconoscere i suoi suoni e rumori, a distinguere le piante, i fiori e le impronte, e così via. (qui trovate alcuni consigli su come far amare la natura ai nostri ragazzi) - Se i ragazzi sono già adolescenti può essere motivante anche la prospettiva di una notte in un rifugio, a osservare il tramonto, il cielo stellato e l’alba in nostra compagnia: sono esperienze che non si dimenticano facilmente e sono tra le 50 cose da fare prima dei 12 anni suggerite dal National trust britannico. I bambini sanno dare il meglio di sé soprattutto quando sono responsabilizzati, per questo può essere utile motivarli durante il cammino coinvolgendoli nel scegliere i sentieri da seguire, riconoscendone la segnaletica: è uno dei 4 motivi per portare i bambini nella natura di cui abbiamo parlato qui. Infine è sempre utile equipaggiarli nel modo più adeguato: se noi calziamo scarpe da trekking, non c’è motivo per cui i nostri bambini utilizzino delle semplici sneaker, o non abbiano il loro piccolo zaino con una merendina, la borraccia dell’acqua e magari un binocolo adatto all’uso da parte loro: sentirsi dei veri esploratori li motiverà a vivere con noi una bella giornata nella natura. Credits: FlickrCC Jeff Turner