Escursioni con i bambini: 6 consigli per i trekking in famiglia
By Redazione BlogBenessere
Febbraio 28, 2015
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Chi ama i trekking e le passeggiate nella natura non lascia a casa i propri bambini. Questo è pacifico. Tuttavia organizzare una o più giornate di escursione in compagnia dei più piccoli non è esattamente la stessa cosa di partire da soli o in compagnia di altri adulti: come organizzarsi con bambini che ancora non camminano? Quali sono le escursioni più adatte ai bambini? Come fare in modo che non si annoino durante il cammino? Rispondere a queste domande è il primo passo per evitare che i nostri figli vivano le gite nella natura come un obbligo, con tutte le conseguenze del caso, capricci compresi. Ecco allora alcuni semplici consigli per far davvero apprezzare le escursioni nella natura ai nostri bambini. L’ideale è cominciare a portarli con noi fin da piccolissimi, di modo che crescendo vivano le escursioni come una bella abitudine di famiglia. Ovviamente con bambini fino a 3 anni è indispensabile munirsi di specifici zaini porta bambini (come quelli che potete vedere in questa gallery): devono essere comodi tanto per loro quanto per noi, con spallaci regolabili, cintura in vita, qualche pratica tasca porta oggetti, magari la tendina che li ripara dal sole e materiali morbidi e di ottima qualità, visto che nello zaino capiterà anche che si addormentino. A partire dai 4 anni i bambini sono già in grado di camminare per qualche tratto, al ritmo di un paio di km massimo all’ora: sta a noi quindi scegliere percorsi adatti alle loro capacità, per lo più in piano o con pochissimo dislivello, informandoci preventivamente sulla tipologia di percorso che andremo a fare (qui trovate alcune indicazioni sui gradi di difficoltà dei sentieri escursionistici). Dai 7 o 8 anni i bambini possono già affrontare vere e proprie escursioni, anche di una decina abbondante di km, e il segreto è tutto nel riuscire a motivarli: qui i consigli per far amare la natura ai nostri figli. Per evitare che ci chiendano “Quando arriviamo? Quanto manca?” a ogni piè sospinto è molto utile trovare in anticipo qualcosa di interessante per loro nel fatto di camminare: – Il pic-nic alla fine della passeggiata: i bambini normalmente amano fare i pic-nic, soprattutto se li gratifichiamo con qualcosa di loro gradimento (e pazienza se non è il cibo più sano del mondo: le regole ci sono perché ci sono anche gli strappi alle regole). In ogni caso, è bene non dimenticare di fare di tanto in tanto qualche breve pausa per bere, mangiare e riposarsi un poco: qui i consigli per organizzare un bel pic-nic. – Laghi, ruscelli e cascate: i bambini normalmente amano giocare con l’acqua, e il miraggio di laghetto di montagna a loro disposizione per costruire dighe, lanciare sassi e far galleggiare ramoscelli è un ottimo propellente per il loro entusiasmo. – Castelli, grotte, villaggi e rifugi: storie e leggende appassionano sempre i bambini, soprattutto se possono vedere con i loro occhi i luoghi in cui si sarebbero svolte. Basta documentarsi un poco in anticipo, e raccontarle loro durante il cammino con la promessa di portarli a visitare i teatri di quelle gesta. – Gli animali e la natura: il fascino di vedere da vicino gli animali nel loro habitat naturale è sempre fonte di entusiasmo da parte dei ragazzi. Certo, non è così semplice incontrarli sul proprio cammino, e tuttavia sono sempre più diffusi gli itinerari specifici alla scoperta della flora e della fauna: percorrerli con i ragazzi è anche un modo per insegnar loro il rispetto della natura, a riconoscere i suoi suoni e rumori, a distinguere le piante, i fiori e le impronte, e così via. (qui trovate alcuni consigli su come far amare la natura ai nostri ragazzi) – Se i ragazzi sono già adolescenti può essere motivante anche la prospettiva di una notte in un rifugio, a osservare il tramonto, il cielo stellato e l’alba in nostra compagnia: sono esperienze che non si dimenticano facilmente e sono tra le 50 cose da fare prima dei 12 anni suggerite dal National trust britannico. I bambini sanno dare il meglio di sé soprattutto quando sono responsabilizzati, per questo può essere utile motivarli durante il cammino coinvolgendoli nel scegliere i sentieri da seguire, riconoscendone la segnaletica: è uno dei 4 motivi per portare i bambini nella natura di cui abbiamo parlato qui. Infine è sempre utile equipaggiarli nel modo più adeguato: se noi calziamo scarpe da trekking, non c’è motivo per cui i nostri bambini utilizzino delle semplici sneaker, o non abbiano il loro piccolo zaino con una merendina, la borraccia dell’acqua e magari un binocolo adatto all’uso da parte loro: sentirsi dei veri esploratori li motiverà a vivere con noi una bella giornata nella natura. Credits: FlickrCC Jeff Turner
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