Professioni sanitarie, quali sono le più diffuse?

Le professioni sanitarie in Italia sono numerose e i corsi di laurea che afferiscono a queste discipline sono in totale 22. Il percorso di accesso è regolamentato dallo Stato, vista l'incidenza che queste professioni hanno sulla popolazione. Lavorare in ambito sanitario è un compito importante, perché si è responsabili del benessere di tutti ed è fondamentale essere predisposti per questo tipo di lavori, che richiedono una grande dedizione, un approccio empatico e altissime capacità di problem solving, visto che si lavora con persone che hanno un problema di salute. Negli anni la gestione della sanità si è molto modificata, anche perché é cambiata nell'organizzazione e sono nate nuove specializzazioni. Per questo motivo anche per i servizi sanitari si parla di organizzazione aziendale, perché gestire il team, le mansioni e rispettare i budget richiede competenze economiche e strategiche. Accanto quindi alle professioni sanitarie vere e proprie sono nate anche specializzazioni di tipo organizzativo, che si possono ottenere conseguendo un master in coordinamento nelle professioni sanitarie ad esempio, o con corsi di specializzazione. Chi è interessato a queste tematiche può seguire questi corsi anche online, grazie ad università come Unicusano, che consentono ai propri studenti di seguire i corsi a distanza attraverso la modalità e-learning.

Le professioni sanitarie più diffuse

Le professioni sanitarie si dividono in 4 principali aree: infiermieristiche e ostetriche, della riabilitazione, tecniche, della prevenzione. Stando ai dati dei test di ammissione dell'anno accademico 2020/21 le professioni sanitarie più diffuse sono state: fisioterapia con 23.340 domande a fronte di 2.108 posti a disposizione, infermieristica con 24.551 domande a fronte di 16.013 posti e ostetrica con 6.166 domande a fronte di 885 posti messi a bando. Per quanto riguarda invece l'inserimento lavorativo, secondo Unioncamere, le professioni più richieste sono l'infermiere e il fisioterapista. Le domande totali per accedere ai corsi delle professioni sanitarie sono state in totale 77.144, confermando un forte interesse per questa tipologia di formazione, anche perché consente di lavorare quasi nell'immediato.

Come si accede alle professioni sanitarie

Per accedere alle professioni sanitarie bisogna innanzitutto superare un test di ammissione perchè sono a numero chiuso. Come abbiamo già sottolineato, l'importanza di queste professioni è tale che è lo stato a stabilire le disponibilità al fine di coprire i posti necessari. Dopo il test di ammissione, a seconda del corso scelto, bisognerà conseguire un titolo di laurea triennale, quinquennale o un corso professionale e per ultimo è necessario sostenere un esame di abilitazione. A quel punto si può svolgere la professione partecipando ad un concorso pubblico per il Ministero della Salute, lavorando come dipendente per aziende che hanno appalti di gestione all'interno di ospedali, RSA o strutture sanitarie o svolgendo la libera professione.

Importanza delle professioni sanitarie

Le professioni sanitarie sono cruciali per la gestione del benessere pubblico. Le competenze acquisite durante i vari percorsi di studio consentono di effettuare servizi di prevenzione, cura e assistenza, che sono fondamentali per la serenità di tutti. Con il PNRR arriveranno cospicui fondi che avranno un notevole impatto sulla sanità e quindi si apriranno nuove opportunità per le professioni sanitarie. I professionisti della sanità svolgeranno un lavoro ancora più capillare sui territori con gli ospedali di comunità, e saranno maggiormente coinvolti nell'assistenza alle persone fragili.