Psicologia per superare la fine di un amore, cosa sapere

L’amore è il più nobile dei sentimenti, direbbe qualche vecchio letterato, ma così come può far bene, può anche infrangere i cuori. Tante coppie si lasciano, se di comune accordo la sofferenza è sicuramente inferiore, se invece la rottura è provocata da uno solo dei due partner l’altro inevitabilmente soffrirà. C’è chi crede che il dolore non sparirà mai, e anche se non si muore per amore (come cantava il grande Lucio Battisti) quello che si prova dentro è dilaniante.

Chi non ha sufficiente forza di volontà per farsene una ragione e andare avanti, si ritrova quindi per forza di cose a dover chiedere aiuto, anche ad un professionista. Gli psicologi sono i più indicati per aiutare le persone in crisi a superare la fine di un amore. Se cerchi uno specialista, puoi farlo su psicologo online 24.

La terapia per i cuori infranti

Quella con lo psicologo è una vera terapia per cuori infranti, il cui obiettivo è superare la fine di una relazione. Quella sensazione di abbandono, di rifiuto, di angoscia, il male del tradimento, sono solo alcuni dei punti su cui il terapeuta andrà ad insistere per migliorare la tua condizione.

Sarebbe bello un po’ per tutti se ci fosse la pozione, l’elisir magico come soluzione a tutti i propri mali. Ma non è così, per questo lo psicologo diventa il veicolo per alleggerire il proprio cuore e ritrovare un certo equilibrio nella propria vita. Il terapeuta stimola il suo paziente a parlare liberamente delle questioni di cuore, e ad ogni osservazione, ad ogni frase, interviene per fornire delle prospettive che da soli non si potrebbero mai pensare.

La condivisione del dolore

Chi ha appena chiuso una storia, prova dolore, lancinante sofferenza. Con lo psicologo impara però a condividere i suoi malanni, a parlarne senza disagio e senza vergogna. Il terapeuta ascolta, interviene e fa le sue osservazioni, dando cosi inizio ad un processo di cambiamento. Un cambiamento mentale, spirituale che ha lo scopo di raggiungere la serenità persona per lo shock e il dolore della separazione.

I tempi di “guarigione”

Il dolore non è una malattia, ma può diventarlo per chi non riesce a liberarsi dalla morsa della sofferenza. I tempi di “guarigione”? Non esistono regole universalmente valide, proprio perché appunto, non parliamo di una patologia. Tutto dipende dal paziente, da come risponde alle sedute, e da come impara ad affrontare la separazione dal suo ex. A volte più che essere male d’amore, il dolore dipende dalla paura della solitudine, dall’aver idealizzato troppi l’idea dell’amore piuttosto che di quella relazione.

Lo psicologo insegna che la soluzione al problema si nasconde nella propria vita. Non si deve trascurare la casa, non bisogna abbassare il rendimento a lavoro. Il tempo libero va trascorso all’aria aperta, magari in compagnia di familiari, amici, parenti, pensando a quello che abbiamo oggi e non a quello che avevamo o a quello che avremmo potuto avere se solo fosse andata diversamente.

Dove fare terapia

C’è chi esclude a priori l’idea di andare da uno psicologo pur essendo cosciente che da solo non può farcela. Ma nessuno dire che la terapia deve per forza avvenire stesi sul lettino in un triste studio. Potrebbe far bene alla persona che soffre anche una semplice chiacchierata di fronte ad un caffè o due passi all’aria aperta.

Questo perché il medesimo approccio può non andare bene per tutti. La terapia è importante non per il senso stretto del termine ma per la sua capacità di mettere a proprio agio chi ne ha bisogno. Dove avviene la seduta è irrilevante per lo psicologo, ma non per il paziente, che prima di ogni altra cosa deve sentire fiducia per il suo terapeuta.