Lenti a contatto, le 7 cose che bisogna sapere
di Redazione
24/02/2015
Secondo step, eseguire alcuni esami: «I principali sono la microscopia endoteliale con conta cellule, il test di Schirmer per verificare la lacrimazione e la topografia corneale. Quest'ultimo esame, fondamentale per la diagnosi di una malattia della cornea, deve essere eseguito nei centri specializzati da personale esperto in patologia corneale e serve a escludere la presenza di alcune patologie come il cheratocono: malattia degenerativa della cornea fortemente invalidante, che può portare al trapianto della cornea – prosegue il dottor Bellone -. È un esame di rapida esecuzione indolore e non invasivo (praticamente una fotografia digitalizzata della cornea) che fornisce, in mani esperte, informazioni fondamentali sullo stato dell'occhio. Il cheratocono è una malattia che può essere silente e la diagnosi precoce è determinante, in quanto oggi esiste una terapia in grado di guarirla: il cross linking corneale. Ripetere la topografia corneale nel tempo fornisce preziose informazioni sulla compatibilità della lente a contatto con l'occhio del paziente. Anche perché il traumatismo corneale continuato, anche se lieve, favorisce alcune
malattie corneali quali il cheratocono».
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