Magnetoterapia: cos’è e quali sono i suoi vantaggi

La magnetoterapia è una terapia fisica non invasiva e dall’altro profilo di sicurezza. Se vuoi sapere qualcosa di più sulle sue applicazioni e sui vantaggi soprattutto, non devi fare altro che seguirci nelle prossime righe.

Magnetoterapia: di cosa si tratta?

Come accennato nelle righe precedenti, la magnetoterapia è un approccio che può essere incluso nel novero delle terapie fisiche. La sua efficacia si basa sullo sfruttamento dell’azione benefica dei campi magnetici. Questi ultimi vengono utilizzati sia a scopo curativo, sia con fini riabilitativi.

Entrando nel vivo delle peculiarità della loro azione, facciamo presente che, quando li si chiama in causa, si inquadrano dei fattori in grado di stimolare la rigenerazione cellulare. Si tratta di un effetto avente un ruolo decisivo in svariate situazioni, tra le quali è possibile ricordare la risoluzione di fratture ossee che fanno fatica a ricomporsi (ovviamente davanti a questi quadri si interverrà nel medesimo tempo anche con altri approcci).

Quando si parla della magnetoterapia, è utile dire qualcosa sulle sue origini, che sono molto antiche. A ipotizzare un ruolo dei campi magnetici sul benessere dell’essere umano è stato infatti inizialmente Paracelso, celebre alchimista, nel lontanissimo XVI secolo.

Dai suoi tempi la scienza è ovviamente andata avanti, arrivando fino agli inizi del Secolo Breve con la prima osservazione al microscopio delle onde elettromagnetiche. Circa 70 anni dopo, la magnetoterapia ha iniziato a varcare le soglie degli ambulatori.

Gli utilizzi della magnetoterapia

Oggi come oggi, la magnetoterapia è utilizzata in diverse situazioni. Come già detto, tra le principali rientra l’impiego come terapia coadiuvante nella guarigione delle fratture particolarmente difficili. Scelta per trattare gli astronauti che tornano sulla terra dopo aver passato mesi e mesi nello spazio, la magnetoterapia è un’alleata anche ai fini della prevenzione di una patologia invalidante per l’individuo ed economicamente onerosa per la collettività come l’osteoporosi. Chiamata in causa contro il dolore cronico, anch’esso definibile come una vera e propria condizione patologica, la magnetoterapia ha una variante che vale la pena conoscere. Si tratta della cosiddetta magnetoterapia CEMP. Cosa prevede? Se, nel caso della magnetoterapia tradizionale – se così si può definire – l’applicazione dei campi magnetici è costante, in quella CEMP hanno carattere pulsante.

Il funzionamento concreto

Vediamo ora, concretamente, come funziona l’approccio della magnetoterapia. La prima cosa da sottolineare in merito è che, a contatto con il corpo, c’è un apparecchio noto come solenoide. Quest’ultimo, caratterizzato da una forma cilindrica, è la sede del campo magnetico, che si genera a causa del passaggio di una corrente non pericolosa per la persona che viene sottoposta alla terapia.

Per quanto riguarda la frequenza del campo magnetico, ricordiamo che varia a seconda di diversi aspetti, in primis sulla base del disturbo da trattare.

Il suo obiettivo è quello di ridonare polarizzazione alle membrano delle cellule del nostro corpo che, in alcune circostanze, tendono a perdere la loro carica elettrica.

Tornando un attimo all’intensità del campo magnetico, ricordiamo che, nel novero delle condizioni che rispondono meglio a frequenze basse, troviamo l’osteoporosi. Diverso è il caso del dolore muscolare o di condizioni come il tunnel carpale. In questi frangenti, l’intensità deve essere invece alta (si può arrivare anche a 900 MHz).

Dove fare magnetoterapia

A questo punto, è naturale chiedersi dove fare sedute di magnetoterapia. Sono diverse le opzioni da considerare. Tra questi, è possibile citare i centri che effettuano trattamenti di fisioterapia, terapia fisica e altri approcci finalizzati al miglioramento del benessere.

Si può fare a casa? Assolutamente sì! Giusto per fare un esempio, ricordiamo che l’ortopedia Scita rivende e noleggia macchine per magnetoterapia o CEMP a Parma ed in tutta la sua provincia.

Se si opta per il trattamento domestico, bisogna fare molta attenzione alle controindicazioni. Tra queste, è possibile citare la presenza di pacemaker e protesi in metallo, ma anche la gravidanza e l’allattamento.