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Acqua nei polmoni, sintomi e rischio di tumore: è grave?

Acqua nei polmoni, sintomi e rischio di tumore: è grave?

By Redazione BlogBenessere

Dicembre 15, 2017

Acqua nei polmoni, sintomi e rischio di tumore: è grave?

Spesso si sente parlare della cosiddetta acqua nei polmoni dopo accurati esami medici, ma non si hanno poi molteplici dettagli in grado di fornire un’adeguata spiegazione di questa patologia. Quello che comunemente viene proprio chiamato come “acqua”, è in realtà un liquido definito in medicina “pleurale”, e va a riempire le cavità dei polmoni fino a determinarne successivamente anche l’ostruzione con gravi conseguenze se non si interviene in maniera efficiente dal punto di vista medico chirurgico.

Alcuni tra i sintomi del versamento pleurale (per approfondire i sintomi dell’acqua nei polmoni si consiglia la guida disponibile su Benessere Donna Online) sono confondibili con dei normalissimi fastidi che si avvisano anche dopo una semplice influenza; impariamo allora a capire come riconoscere questa particolare patologia soffermandoci anche sui rischi verso i quali si va incontro se questa non viene curata come si deve.

Come riconoscere i sintomi reali del versamento pleurico (acqua nei polmoni)

Elaboriamo prima una piccola panoramica su ciò che concerne la malattia e la formazione del liquido all’interno dei polmoni. Di norma l’acqua nei polmoni si registra in soggetti affetti già da patologie come: cirrosi epatica, embolia o insufficienza cardiaca, e si distinguono anche differenti tipologie di versamento, tra cui quello definito esudato, che appare all’interno di una radiografia di colore scuro perché nella maggior parte delle volte costituito da sangue, o quello trasudato, che è invece rappresentato da un liquido più chiaro e che potremmo definire acquoso. Qualsiasi versamento viene provocato dalla rottura dei vasi sanguigni, perché già hanno subito danni a causa di altre patologie, come abbiamo accennato in precedenza, e la loro rottura può poi degenerare anche in una grave infezione polmonare. Il versamento pleurico perciò, nella maggior parte dei casi non rappresenta altro che una grave conseguenza generatasi dalla presenza di patologie a volte anche gravi come quelle tumorali già presenti nell’organismo del paziente affetto. Un paziente colpito dalla patologia del versamento pleurico non può fare a meno di registrare, tra i più comuni sintomi anche: difficoltà respiratorie, presenza di tosse in maniera insistente e soprattutto secca, dolori all’altezza dei polmoni in particolare all’atto della respirazione, e ovviamente affanno, difficoltà cioè a respirare a pieni polmoni. Come accertarsi allora della presenza di acqua nei polmoni e che terapia seguire? Dopo un’accurata visita medica effettuata semplicemente dal medico di famiglia che constaterà la situazione, potrete sottoporvi a degli esami più specifici, quali radiografia ed ecografia. Con il primo esame si potrà effettivamente notare la presenza di liquido nei polmoni determinandone anche la sua natura, mentre con il secondo esame, si riuscirà a determinare fino a quanto i polmoni sono occupati da questo liquido. Quanto è da considerare grave la situazione del versamento pleurico?

Come eliminare il liquido dai polmoni e verso quali rischi si incorre con il versamento pleurico

Inutile dire che senza curato, il versamento pleurico degenera fino a condurre poi a ben gravi conseguenze, tra cui anche la morte; è per tale ragione che se si soffre di patologie che potrebbero essere ad esso correlate, e si registrano alcuni tra i sintomi sopra elencati, sarebbe bene immediatamente fare affidamento ad un medico. Se la situazione del versamento non viene curata, si può anche sottovalutare l’opzione del cosiddetto liquido maligno, il che fa riferimento ad una situazione aggravata di quanto già esposto. In questo caso si parla di tumore alla pleura, la membrana che costituisce il rivestimento dei polmoni che si infetta e si riempie di liquido batterico, meglio noto comunemente come pus, che andrà eliminato immediatamente in maniera chirurgica. Il versamento pleurico dunque non rappresenta nella gran parte dei casi un rischio o la presenza di tumore, a meno che non si tratti di versamento pleurico maligno. Come eliminare allora in maniera definiva quest’acqua dai polmoni? Esiste una terapia che si può seguire per tentare di ridurre la quantità di liquido che andrà poi eliminata mediante intervento chirurgico, e generalmente se il medico ritiene che il versamento sia generato da una infezione batterica prescrive antibiotici da assumere per via orale; viceversa, se il versamento è la degenerazione di un cancro, in tal caso la terapia sarà costituita da chemioterapia. Esistono poi due tipi differenti di interventi chirurgici che il medico sceglierà a seconda del bisogno del paziente: la pleurodesi e la toracentesi. Il primo intervento si realizza con un tubo che dal torace giunge fino ai polmoni e si procede con il drenaggio di tutto il liquido in eccesso; o viceversa il secondo intervento riguarda invece una particolare procedura mediante la quale si riescono a sigillare tra di esse le pareti pleuriche evitando così di lasciare lacune che potranno riempirsi di liquido nuovamente. Il versamento pleurico dunque in conclusione, è una semplice conseguenza di altre patologie, per cui di per sé non è da considerare rischioso, ma non bisogna prenderlo sottomano perché se non curato o peggio, se abbinato a malattie gravi, può anche diventare mortale.



Redazione BlogBenessere

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