I sintomi della vestibolite vulvare, la diagnosi e la terapia
By Redazione BlogBenessere
Giugno 29, 2014
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La vestibolite vulvare è una infiammazione cronica delle terminazioni nervose dell’area vulvo-vaginale. Vediamo i sintomi e la terapia
Dolore insopportabile durante i rapporti sessuali, gonfiore e arrossamento delle piccole e grandi labbra, bruciore durante la minzione, sono solo alcuni dei sintomi della vestibolite vulvare, comunemente chiamata volvodinia.
Il termine competo per identificare questa specifica forma di neuropatia è però Sindrome Vulvo-Vestibolare (SVV), una patologia cronica che interessa le terminazioni nervose dell’area vulvo-vaginale, e che talora può estendersi anche alla zona anale e perianale.
Questa invalidante infiammazione intima, è stata per tanto tempo sottovaluta, e confusa con altre malattie dell’area genitale femminile, oppure, addirittura, scambiata per un disturbo di origine psicogeno. Ma nella vestibolite vulvare di “mentale” c’è davvero poco, perché il sintomo doloroso è determinato da una malattia del tutto fisica. Anche se, va detto, l’ansia e lo stress che sono determinate dalla condizione patologica, non possono fare altro che aggravare la sindrome. Detto questo, vediamo quali sono tutti i sintomi della vulvodinia:
Edema e arrossamento delle piccole e grandi labbra
- Dolore intensissimo durante i rapporti sessuali, che i fatto impedisce la penetrazione con conseguente compromissione dalla vita intima di chi ne soffre
- Prurito e bruciore
- Sensazione di avere come tanti spilli conficcati nella mucosa genitale
- Secchezza vaginale
- Pollachiuria (aumento dello stimolo alla minzione)
- Senso di pesantezza al basso ventre
- Bruciore durante la minzione, che diventa pertanto difficoltosa e che può far pensare ad una cistite
- Fastidio nell’indossare biancheria intima stretta e persino indumenti stretch
- Difficoltà nello stare sedute per molto tempo
All’origine della vestibolite vulvare, oltre a una certa predisposizione individuale, ci possono essere traumi alla regione vulvo-vaginale, ripetute infezioni intime, tra cui vaginosi o micosi, uso per anni di contraccettivi ormonali, sensibilità chimica alle componenti di alcuni detergenti, allergia a farmaci o pomate ad uso topico (magari usate in precedenti terapie antinfettive), tendenza alle malattie autoimmuni.
La diagnosi dovrebbe essere quanto più tempestiva possibile, inutile, quindi “soffrire” in silenzio in attesa che il dolore passi da solo. Basta recarsi dal ginecologo, parlare dei propri sintomi, e sottoporsi ad un semplicissimo test del cotton fioc (Swab Test). Il medico eserciterà una live pressione con il bastoncino nell’are vulvare, e se la donna reagisce con dolore, allora è affetta da vestibolite vulvare.
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